Purtroppo il mondo del caffè per troppi anni è stato conosciuto solo per la sua provenienza. Ed ecco quindi le pubblicità anni settanta dei caffè brasileri con tanto di cartoni animati e di danzatrici di samba succinte oppure per altro tempo si è parlato di solo due tipologie: Arabica o Robusta. Ma nulla si sa o, almeno per la maggior parte dei consumatori si sa pochissimo, delle diverse varietà di caffè che si possono trovare in natura. Eppure tutto dipende da queste diverse ciliegine rosse che portano nel caffè sapori, aromi ed emozioni completamente diverse. Le ciliegie del caffè nascono tutte verdi e poi durante la maturazione arrossiscono e fanno crescere dentro di loro il chicco che è contenuto tra la polpa e la buccia. Le prime piante di caffè mai coltivate ebbero origine in Etiopia e quella stessa varietà Typica è ancora largamente sfruttata. Poi, per l’effetto delle mutazioni naturali e a causa di incroci indotti dall’uomo, si sono diversificate e possiamo parlare di decine e decine di qualità di ciliegie di caffè nel mondo.
Una di queste, probabilmente una delle più aromatiche e inseguite da tutti i torrefattori del mondo, è la Geisha. Il nome non è stato scelto a caso: il corredo aromatico e la disponibilità di profumi che esprime riporta proprio alla sensualità e sinuosità avvolgente dei corpi di queste donne affascinanti e quasi inarrivabili. Più concretamente il nome Geisha potrebbe derivare dal nome di un distretto etiope che si chiama Gesha. Fu portata a Panama dalla Costa Rica. Fino agli anni duemila era quasi sconosciuta ai più. Nel 2004 ha conquistato popolarità grazie a un lotto portato a un’asta da una piantagione panamense, la Hacienda La Esmeralda. La tazzina straordinaria che produceva grazie ai suoi aromi floreali vellutati fece salire enormemente la sua richiesta e il suo valore in prezzo. Da circa 21 dollari passò a 130 dollari del 2007. Le torrefazioni di mezzo mondo l’hanno ricercata e voluta a tutti i costi nei loro blend per impreziosire il caffè e molti produttori dell’America Centrale e Meridionale iniziarono a produrla.
Crediti immagine: haciendaesmeralda.com