Speciality Coffee. Presentiamo il gruppo CSC, che dal 1996 promuove la qualità e la cultura del caffè in Italia
Secondo il report dell’Area Studi Mediobanca, presentato a febbraio di quest’anno, l’Italia si colloca al settimo posto tra i paesi consumatori di caffè. 5,2 milioni di sacchi annui, 95 milioni di tazzine sorseggiate ogni giorno, 1,6 in media per abitante. I paesi sul podio sono: 4,4 tazzine quotidiane per la Finlandia, 3,2 per la Svezia e 2,6 per la Norvegia. Questi dati, inoltre, fanno emergere un aumento costante da parte degli italiani del consumo di caffè di alta qualità con una sempre maggiore consapevolezza di acquisto e ricerca, anche per i caffè di casa, di cultivar monorigine, selezioni particolari e miscele di alta qualità.
In questo panorama che fa ben sperare la torrefazione di qualità italiana, si evidenzia il lavoro e gli sforzi comunicativi, svolti da una delle prime Associazioni Italiane che hanno aderito al movimento di rinnovamento culturale e produttivo del caffè di alta qualità. CSC sta per Caffè Speciali Certificati e annovera un gruppo prestigioso di 10 torrefazioni artigianali italiane e una svizzera.
Legittimare il caffè come scelta di gusto e non come semplice consuetudine, è la mission e la sfida ai mercati tradizionali del caffè. L’Associazione si è dotata di procedure rigorose, elaborate e rispettate proprio per ottenere uno standard qualitativo certo e dimostrabile.
Alcuni elementi decisivi che contraddistinguono gli associati sono:
- Promozione di iniziative di studio e promozione sociale che aiutino le comunità agricole dei paesi e dei territori produttori del caffè;
- Consenso all’acquisto, non superiore al 20% annuale, di caffè certificato Fair Trade e Biologico
- Riconoscimento della validità dei requisiti espressi dagli schemi certificativi internazionali UTZ certified, Rainforest Alliance, Fair Trade e SA 8000
- Adesione alla Speciality Coffe Association SCA
- Utilizzo di un bollino dedicato che si trova su tutte le confezioni di caffè
- Adesione al progetto di realizzazione di un presidio Slow Food in Etiopia, nonché in altri paesi del mondo con produttori con lo stesso intendimento.
I produttori di caffè verde che CSC seleziona debbono concretamente dimostrare di:
– Essere proprietari della/e piantagione/i il cui caffè la CSC intende certificare.
– Lavorare il caffè raccolto con macchinari propri o servendosi di aziende certificate da CSC o in possesso, a loro volta, di una certificazione ISO.
– Esportare essi stessi il caffè crudo prodotto.
– I produttori devono superare positivamente le periodiche visite di valutazione degli ispettori CSC.
Le aziende associate sono le torrefazioni: Barbera di Messina, Blaser Caffè di Berna in Svizzera, Mondicaffè di Roma, Caffè Agust di Brescia, Dinicaffè di Firenze, Goppion di Treviso, Le piantagioni del caffè di Livorno, Caffè Moreno di Casoria, Carrara Coffee Agencies di Lavagna e la Coffee Brokers Company di Roma.
Crediti immagine: sito CSC